Il Caffè 2/2004

Redazionale

Sommario

a cura di: Giuseppe Caracò
Direttore responsabile
Rinnovamento
Necessitevoli di disintossicarsi da dipendenze da Grande Fratello, Amici di …, Uomini & Donne, Reality show campagnoli, soap opere brasiliane, sedicenti prossimi famosi, ed altro, la muta folla di portatori sani di ebetaggini mediatiche esaspera sotto gli ombrelloni la necessità di dialogo e comunicazione.
“… Non è più come una volta…” diventa il ricorrente tormentone di ogni giudizio e il cicaleccio da spiaggia rifrange le lamentele di un costo della vita sempre più caro, di strutture sociali sempre meno attendibili, di riferimenti istituzionali più deboli e inefficaci…
Non è forse da sempre che gli insegnanti non capiscono i figli, che l’economia non tira, che gli stipendi sono sempre più insufficienti, che gli anziani sono pesanti da gestire, ….?
Eppure ogni anno ci si aspetta qualcosa di diverso. Forse mutano le condizioni, ma i riferimenti sono statici. Che sia vera la massima latina che il miglior cambiamento è lasciare tutto inalterato, sembra un assunto matematico.
Prendiamo, per esempio, l’esternazione del Presidente Ciampi quando ha accolto al Quirinale gli atleti della nostra delegazione olimpica. Mentre si suggeriva umiltà e sacrificio nel vivere lo sport e le sue regole, la stampa enfatizzava gli stipendi da favola di alcuni famosi atleti e l’opinione pubblica chiedeva rigore e l’imposizione di un’etica morale anche nelle retribuzioni.
Ma quale Crasso abiura il proprio impero per darlo a Pompeo?
Non possono essere i giudici a imporre le tariffe, deve essere lo stesso sistema che si limita, anche perché dietro i vip e i record da copertina c’è un sottobosco di dilettanti che lottano per sopravvivere, forti del solo entusiasmo del volontariato, purtroppo sempre più limitato, e di qualche istituzione che non tradisce la sua natura di riferimento sociale.
Quando ho visto la consegna del tricolore a Yuri Chechi, alfiere della nostra squadra olimpica, mi sono ricordato le battute del plurimedagliato re degli anelli rilasciatemi nel corso di un incontro a Fiume Veneto, dove Yuri era il testimonial delle mini-olimpiadi degli atleti delle scuole elementari e medie.
I primi passi in palestra - mi diceva - li ha mossi grazie all’intervento delle allora Casse Rurali, presenze costanti nel territorio per propria scelta, non certo motivate da fanatismi di classifiche.
Oggi è ancora così. Le nostre BCC sono sempre presenti. Almeno in questo è meglio che nulla cambi, e visto che tutti abbandonano, già questo ci rende differenti per forza.
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